mercoledì 11 maggio 2011

Giorgiana Masi una di noi ve la presento




SEMPRE RICORDARE..
NOI, QUELLI DEL ’77…
ALTRO CHE IL ’68!!

A 30 anni dalla morte…
A GIORGIANA MASI UCCISA
DALLA POLIZIA DI COSSIGA!!!”


http://www.reset-italia.net/2011/05/11/giorgiana-masi-una-di-noi-ve-la-presento/





Non si è mai saputo chi è stato anche se noi lo sappiamo chi è stato e il Fatto non ha costituito reato.
Per la cronaca riporto alla voce Giorgiana Masi: (Roma, 6 agosto 1958 – Roma, 12 maggio 1977) è stata una studentessa italiana uccisa a diciannove anni durante una manifestazione di piazza. Appartenente a famiglia di media condizione sociale (il padre era parrucchiere e la madre casalinga), Giorgiana Masi abitava con i genitori e la sorella maggiore in un appartamento di via Trionfale a Roma, nei pressi dell’ospedale San Filippo Neri, e frequentava il quinto anno del Liceo Scientifico Statale “Louis Pasteur”.
Nel tardo pomeriggio del giovedì 12 maggio 1977 si trovava, in compagnia del fidanzato ventunenne Gianfranco Papini, nel centro storico della capitale, dove imperversavano violenti scontri tra dimostranti e forze dell’ordine.
Alle ore 19,55 i due erano in piazza Giuseppe Gioacchino Belli, quando un proiettile calibro 22 colpì Giorgiana all’addome.
Subito soccorsa, venne trasportata in ospedale, dove i medici non poterono fare altro che constatarne il decesso.”

Ci fu un funerale.




Sono da più di un anno su Facebook e da parecchi in Rete, avevo scritto nel 2009 su Giornalismo Partecipativo di Gennaro Carotenuto, qualcosa per Giorgiana Masi, e poi nel 2010, su FB e Agoravox, poi mi riportarono spazi amici, che non so se lo siano ancora tutti questi, ma non importa, perchè l’ostinazione e la comunicazione è il nostro punto di rottura e forza. Oggi non cambia niente, solo l’appuntamento che ho aggiornato: Se Giorgiana Masi 34 anni dopo…
12 maggio 2011
ORE 11,30 CONFERENZA STAMPA A PONTE GARIBALDI
ORE 17 MANIFESTAZIONE A PONTE GARIBALDI
DALLE 18,3O MUSICA E INTERVENTI A PIAZZA G. BELLI
Le compagne e i compagni di Giorgiana

Doriana Goracci

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Se Giorgiana Masi…
Giorgiana Masi quando fu ammazzata il 12 maggio del 1977 aveva 19 anni, fu in un giorno romano con una bella Carica d’ Alleggerimento: se oggi fosse viva sarebbe una signora 50enne.Se non avesse partecipato ad un sit in in Piazza Navona, malgrado l’allora divieto di manifestazioni pubbliche, oggi chissà se avrebbe avuto ancora la voglia di essere in piazza, a protestare.
Se gli autonomi, gli extraparlamentari e il Movimento del ‘77 e chi contestava – che non gliene andava mai bene una – avessero deciso di starsene a casa o magari al bar invece che reclamare spazi di espressione, il clima repressivo nei loro confronti sarebbe stato più mite.
Se la polizia, le forze dell’Ordine e i loro ministri non avessero mandato centinaia di membri delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, più quelli in borghese, non sarebbe rimasto ferito da Fuoco Amico l’agente Francesco Ruggeri, tantomeno un’altra giovane come Elena Ascione e Giorgiana Masi non sarebbe morta.
Se tutte e tutti coloro che reclamavano la Libertà, se ne fossero stati calmi e ragionevoli, come oggi fanno attorno ai 50 anni, con figli diciannovenni che corrono solo piccoli rischi negli spazi d’Attrazione e di Divertimento consentiti ad ore e luoghi prestabiliti, avrebbero potuto provare com’ è bello far l’amore e fumare uno spinello in santa pace godendosi la reality in televisione, capire il terrorismo che origini ha, mugolando in sicurezza.

La via dei se dei ma e dei però, si è lastricata via via da tali Corsi di Formazione ‘che si dorme finalmente tranquilli, al punto che siamo fuori dalla Crisi e fuori vanno i migranti e i loro protettori.
Nel 2007 tra i commenti commemorativi e di discussione di un blog ne ho trovato uno che scrive:
” Anch’io come lo era Giorgiana sono uno studente del Liceo Louis Pasteur al quinto anno e per non dimenticare il tragico evento, nella mattinata di sabato 12 maggio si terrà nella scuola una conferenza sui fatti del ‘77, che preceder una cerimonia in onore di Giorgiana Masi, a cui verrà dedicato il nuovo padiglione della scuola e una targa alla sua memoria.
Alla cerimonia saranno presenti anche gli ex compagni di Giorgiana, faticosamente rintracciati e la sorella (oltre a vari esponenti politici, come il sindaco di roma e il presidente del XIX municipio).

Il 3 novembre 2008 la senatrice Donatella Porretti entusiasta annunciò: “Commissione d’inchiesta su Giorgiana Masi.
Il senatore benemerito Francesco Cossiga firma la richiesta” anche se il senatore rispose: “Cara Collega, non avrei alcuna difficoltà a firmare il disegno di legge per la costituzione di una commissione d’inchiesta che stabilisca la verità sulla morte della povera Giorgiana Masi.
Solo che ritengo che agli amici radicali penso che sembrerebbe una provocazione; e poi dovrebbe essere sostanzialmente una inchiesta su la Procura della Repubblica di Roma che condusse le indagini.
Ma, come disse il sostituto procuratore di allora, è il caso di “aggiungere dolore a dolore”? Se Lei crede che queste mie obiezioni siano superabili, apponga pure la mia firma.
Cordialmente Francesco Cossiga”(n.d.r. o’ professore massacrare senza pietà i manifestanti).

Indietro nel tempo, nel 1981, il giudice incaricato di esaminare il caso opta direttamente per l’archiviazione, “per essere rimasti ignoti i responsabili del reato”…
Passetto alla volta nel 2009 non si ricorda più, si pensa ad altre vive 50enni, al loro dramma intimo e collettivo…perchè i vivi non ricordano e i morti sono morti, invano.Da più parti si chiede di non trasformare la politica in un Grande Fratello ma sì lasciamola a una Piccola Sorella per conforto di chi rimane vittima della giusta ricerca della Pace.
Riposino e così sia? Appresso qualche “testimonianza” da Baruda e una poesia che accompagna il video dei funerali, le parole e un video con Tano D’Amico che ha fotografato col cuore e la testa il Movimento:
“E allora capita che un intero paese rimuova anni della sua storia.
Così è stato per il ’77.
Lo leggevo negli occhi delle persone che in quel tempo avevano avuto amici, amori. E per continuare a vivere li avevano rimossi”Mai più…
Nessuno neghi…che la Giustizia è Sfatta… volevo concludere con queste parole, poi accertandomi che fossero solo mie ho scoperto che già erano state battezzate per un titolo da Bruno Vespa che concludeva lo scorso inizio anno dal suo Panorama:
“Ma, anche se duole dirlo, il ministro Angelino Alfano dovrà impegnarsi molto per la costruzione di nuove carceri per rivedere una strategia premiale ormai molto dolorosa per le vittime“.

Quel giorno del ‘77 appena uscita dal lavoro, capii che c’era qualcosa di nuovo nell’aria anzi d’antico.
Si salvi chi può, chi vuole. La vita
Doriana Goracci 13 maggio 2009
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“…se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio
se tu vivessi ancora
se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio
se la mia penna fosse un’arma vincente
se la mia paura esplodesse nelle piazze
coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola
se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza
se i fiori che abbiamo regalato
alla tua coraggiosa vita nella nostra morte
almeno diventassero ghirlande
della lotta di noi tutte donne
se…
non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita
ma la vita stessa, senza aggiungere altro”

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A rileggere è ritornare indietro. Con tutto quanto, gioie e dolori, ansia, paura comprese. Fare ricordare di non dimenticare: scopo primario e obiettivo di ogni riga pensata e scritta e diffusa. E se anche uno solo che non c’era avrà la curiosità di andare a scoprire di che si parla, l’obiettivo è raggiunto.
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33 anni fa, il 12 maggio 1977 a Roma, Giorgiana Masi veniva assassinata dalle ” squadre speciali di polizia ” del ministro degli Interni Kossiga, che aveva scatenato i carri armati ed i divieti incostituzionali contro il Movimento ’77.
Giorgiana Masi assassinata dal piombo di Stato, che aveva già ucciso Francesco Lo Russo a Bologna l’11 marzo 1977.
Giorgiana Masi non fu l’unica a cadere vittima della violenza dello Stato.
Altri manifestanti pagarono con la vita, per mano delle forze dell’ordine, e del fascismo mai sopito in questo paese, nè ora, nè ieri.
La verità storica sulle loro morti fu affermata allora, e nessuno ha ancora pagato .
Oggi, Così come per la sorte dei tanti manifestanti massacrati dalle forze dell’ordine Fasciste dello stato,nella rivolta di Genova contro il G8 nel luglio 2001, Rei di contestare insieme a decine di migliaia di persone per un sistema economico capace solo di creare miseria,sfruttamento e guerre, a cui va aggiunto Lo Stupro di Franca Rame; da Durante lo stupro viene insultata e seviziata.
I responsabili erano giovani legati alla destra neofascista dell’epoca: Angelo Angeli, Biagio Pitarresi, “un certo Muller” e “un certo Patrizio”.
Solo dopo la conclusione del processo del 1998 si saprà che lo stupro era stato ‘ispirato’ da alcuni alti ufficiali della divisione dei Carabinieri Pastrengo.
Reato caduto in prescrizione Per i fascisti responsabili, quindi non perseguibili. Scalfaro, allora presidente della Repubblica, presentò pubbliche scuse alla Rame, violentata da una parte dello Stato.
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lo slogan che riuscimmo a condividere dopo una difficile assemblea alla casa della donna occupata di via del governo vecchio fu proprio “NE CON LE BR NE CON LO STATO” e decidemmo di fare un corteo il 13 per testimoniare la nostra presenza a fianco di Giorgiana, di esserci, nonostante il divieto di Kossiga.
In fila indiana fino al ponte Garibaldi dove fu colpita alle spalle e uccisa, ognuna con un fiore in mano. Alla fine di tutto, un corteo silenzioso che attraversava la città con una forza che poche volte ho visto nelle piazze, non violento e ammutolito dall’orrore per la morte di questa giovane donna che avremmo potuto essere ciascuna di noi.
La sua colpa era stata di essere una donna e riconoscibile come tale per i lunghi capelli.
Cossiga aveva dato indicazioni di sparare alle donne per non correre il rischio che fosse colpito un infiltrato della polizia (allora non c’erano le donne nella polizia)smascherando questa loro pratica infame di introdurre dei provocatori nella manifestazione di piazza navona. quanto tempo è passato, hanno cambiato la facciata ma la sostanza è la stessa
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